
Vento nuovo

Si nutre l’anima d’amore
come il flauto di vento
gli sguardi s’avvicinano
e nel cuore s’instaura lo smarrimento…
quello smarrimento dolce
che fa tremare le gambe
e il sangue nelle vene fluidificare.
Vagano al cielo i pensieri
e in poesia sbocciano le parole:
come grani di luce s’incrociano
nell’instaurare istanti di beatitudine
canti che respirano dentro
e vivificano fino alle radici.
Sono musica i nostri esseri
primavere d’incensati voli
d’olezzi di primule e viole
di rifiorire di germogli
di sussurri tra le foglie
di corse pazze per i prati
d’abbracci e baci
in un tempo che sia infinito.
@Grazia Denaro@
Tu sei carezzevole pioggia
tiepida e sottile
che in un giorno d’estate
inondi la mia pelle,
mi adagi su fiori profumati
turgidi e bagnati
che il tuo cielo ha annaffiato
della sua essenza olezzante.
Abbracciami incanto celeste
voliamo sulle ali dell’amore
lassù in alto dove il vento
ha diradato le nuvole in un momento,
dove l’aria accarezza i nostri corpi
e il caldo alza i vapori dell’estate
sulla nostra pelle nuda e fremente.
Il sangue fluidifica nelle vene
irrorando le pieghe del cuore
che in battiti accelerati
dona palpiti d’afflati
d’immense emozioni
e di simbiotica armonia
@Grazia Denaro@
Oggi
inizia un giorno
d’infinito
dove lo sguardo
si estende
a percepire solitudine
senza ali.
Lotto
in cerca di colori
che elevino l’amore
per poter cancellare
il deserto del cuore
vestendolo a festa di afflati
in una rivalsa di luci
ad illuminare canti
intonanti gioia
come solo
l’appagamento
interiore
sa donare
@Grazia Denaro@
A volte la notte
si schiude al sogno
e della sua dolcezza il cuore nutre.
I sensi invade di dolce sentire…
sono visioni che l’essere appagano
e l’incanto pervade a placare la sete
sono respiro stimolante
a saziare l’anima anelante.
Il tempo si ferma in un non tempo
che la vita pare rallentare
ma dona gioia e nutrimento
all’ego che l’accoglie
e l’abbraccia dolcemente.
@Grazia Denaro@
Esalti la bellezza dei tuoi anni
il tuo incarnato eburneo
rifulge i tuoi dolci lineamenti,
sono sfere di smeraldo gli occhi tuoi
ma l’aria troppo seria
esprime una malinconia
che non ti s’addice.
Convive col tuo io un’inquietudine
forse perché sei giovane ed indifesa
e ogni minima ansia ti angustia.
Non abbandonarti al destino
lasciandoti trascinare in sua balia,
cercalo prendendolo per mano
e conducilo in ciò che ti è congeniale.
Vivi la tua vita di ragazza normale
che sa scegliere il suo avvenire
in allegria e leggerezza.
Riluci la dolcezza e la gioia
che fa brillare gli occhi
per il sentimento dolcissimo
che scaturisce dal cuore.
@Grazia Denaro@
Non senti l’odore dei gelsi
e lo stormire delle fronde
carezzate dal vento caldo
della nuova stagione?
E’ un gioire di bambini
ch’elevano al cielo il loro tripudio
colmo di grida e di risate
in una festa che battezza
l’inizio dell’estate.
L’aria adorna di profumi e voli
induce all’ardore
accendendo la tavola del mondo
apparecchiata ed ospitale
verso noi fragili creature
che siamo qui a godere
di questa splendida natura
e dell’abbraccio
impercettibile dell’aria.
Osservo bene ombra e luce
che si posa sulle creature e sulle cose
e penso che siamo noi seme e zolla
al timone dell’universo.
@Grazia Denaro@
Il cielo d’un azzurro scevro di nubi
si rifletteva nel passato remoto
ed attraverso le crepe che ha lasciato
canta ancora la sua arcaica storia.
Un’aura misteriosa
sprigionavano quelle pietre,
le grotte rupestri e la necropoli
abbarbicate su un terrapieno
digradante verso la costa.
Fui ammaliata
da quella natura selvaggia
in cui torrenti e piccoli fiumi
fluivano silenziosamente
incastonati lungo canyon
formatesi tra le calcaree rupi.
Il belare delle capre
che brucavano
sotto un portentoso sole
tra le siepi scarne
radicate fra le ripide pareti
poggiate sull’Anapo
che scorre fino a valle
fu l’unico suono di questo luogo
selvaggio ed ancestrale.
E lì, sul margine del prato
nell’osservare quel contesto
m’innamorai del vento
che carezzandomi dolcemente
mi sussurrava
i segreti ritmi di quell’arcaico canto…
@Grazia Denaro@
Quando in quelle sere
che in me mi perdo
mi giungono parole
che fanno rallegrare
la mia interiorità
facendola tremare d’emozione
per l’esaltazione di quelle ali
che solo in due volano all’unisono
verso messaggi di desideri
di fuochi avvolgenti,
di aure profumate,
di fiori appena sbocciati,
di grappoli di ciliegi in fiore
che con le loro rosate striature
inneggiano al sangue in evoluzione
dell’istante desiderato
in cui gli occhi si avvincono
ed i corpi con le mani legate fremono:
– allora io in te mi ritrovo –
mio raggio di sole dei passi certi.
E’ sotto la luce delle stelle
di un cielo rifulgente
che noi emaniamo un unico sussurro
con assonanze pregne di quella magia
indescrivibile
di cui ci facciamo dono.
@Grazia Denaro@
Orlate colline
che nei loro scoscesi crinali
si riflettono alla luce del sole
in tutta la loro magnificenza
tenendo uniti il cielo e la terra
nell’abbraccio simbiotico
di questa primavera inoltrata.
Osservandole
lo spirito si eleva
mentre la carezza del vento
accende quel largo respiro
che è esaltazione di gioia vitale,
riassetto d’equilibrio
che in palpiti, un passo dopo l’altro,
adduce lo slancio
verso giorni colmi di speranza
avviando senza paura
in un percorso rettilineo
illuminato dalla volta celeste
rifulgente nello splendore dello zenit…
ed un mondo nascosto riappare!
@Grazia Denaro@
Pioggia, silenzio
e poi ancora
l’eco della pioggia.
Mi bagna ancora il viso
quella pozza ch’è il cielo
nel vento di maggio
in cui la luna ti riflette
e come un sasso plana
a mezz’acqua di fosso.
Riverbera di noi,
nell’abbraccio rinchiuso,
confuso tra la fodera, il bavero
e la punta di un bacio
e lì si scioglie,
quasi fosse la tela
di un ricordo
con me al suo centro
e tu in tutti i colori del mare
poco prima che riaffiori
sopra gli occhi oramai vuoti
l’ombra fredda del mattino.
@Grazia Denaro@
Questa notte danza la luna
sull’onda controvento
nuda carezza persa tra le dita,
chiusi gli occhi del giorno:
scuro dentro l’anima smarrita.
Reminiscenze
allacciano il tempo passato
all’oggi dove germogliano
gelidi rami irruenti
che scavano ferite
non ancora rimarginate…
tutto ritorna nelle pieghe del cuore,
sono fuscello sbattuto dai venti.
In questa notte vago
tra labirinti scoscesi
d’un misterioso cammino
che sbriciola certezze…
odo un canto soave,
dolci carezze, profumo di fiori,
anelito di vita, passi di cielo,
desiderio della tua essenza…
ricordo, nostalgia, rimpianto.
Ritorno sui miei passi:
Ti sto aspettando come anelito
dell’ultima mia notte!
@Grazia Denaro@
La silente magia della sera
adagiata in un’aura sospesa
nel momento
in cui il suo cielo cangiante
va dal rosso al cinerino
mi riflette il passaggio
della vita alla morte
e, nel mezzo, quel frammento
che dalla luce del sapere,
dall’aver visto e vissuto
porta al mistero più assoluto
inoltrandoci in un mondo
che non avrà più domani.
Un mondo senza cielo, senza alberi
e senza mare?
Sarà forse un interminabile labirinto
cieco di splendore la dimora ultima
che ci attende?
Oppure dall’altra parte del tramonto
in cui comincia il buio che, ci ingoierà
e dopo ogni porta che si chiuderà
dietro a noi nuovi inquilini
si presenteranno archetipi e splendori?
@Grazia Denaro@
Che luna stanotte
amore mio,
inteneriti
sono gli angoli
delle strade.
Gl’innamorati
vanno a braccetto
attraverso i larghi
e profumati viali.
Ma questa notte
per me
ad ogni paracarro
è seduto il dolore.
Osservo il mare
abbastanza tranquillo,
anche la risacca
si muove appena.
Non scorgo
nessun orizzonte
di fronte a me.
Sdegnata notte,
dunque,
non passi mai?
@Grazia Denaro@
Quando il cielo è un’alba chiara
di sublime ombra e luce
e di viali profumati,
con te al fianco null’altro ambisco
se non la primavera
a sprigionare le sue meraviglie
che mi pare porti dentro sé il tuo amore
che mi elargisci dolcemente
nell’aria tiepida che risuona
di fremiti ed aromi.
E’ un echeggiare di magiche sinfonie
che la natura dona in tutta la sua armonia:
il dolce vento, il frusciare delle messi,
la scorrere del torrente nel suo letto
che mormora argentino sui sentieri
scortati dalle betulle colme di amenti.
Anche il cielo ed il mare abitano l’infinito
in un connubio di uguale colore,
il loro movimento è musica
di un canto ancestrale che gravido di sole
racconta al vento l’iter dell’esistenza.
@Grazia Denaro@
Per lunghe strade si vaga
e si combatte
ad abbracciare i nostri sogni.
Tanti passi da fare
nel trovare il lievito felice
per poter giungere all’incanto
di ciò che desideriamo.
Tante spine ci pungeranno
nel nostro cammino
prima d’arrivare a cogliere la rosa
ch’espande quel profumo
mostrando il suo velluto di colori
che ci conquisterà
per l’esuberante bellezza.
Sarà prioritario
ascoltare i suoni primordiali
della natura
che s’intrecceranno
a cullare interiormente
accendendo emozioni
atte a non far sbagliare gl’itinerari
che avviano alle calde sorgenti
diffondenti quel canto di soave bellezza
di sillabe colme di luce
che attrae ed irretisce l’anima.
@Grazia Denaro@
Sono immersa nei miei pensieri
e mi dico che tutto si muove.
Il cielo
di uno splendido azzurro cobalto
fugge allo sguardo.
Penso che vorrei andare lontano
non per fuggire
solo per vedere altro vivere
dove la bellezza cambia veste.
In attesa del vento
che arriverà a trasportarmi
oltre questa breccia
e oltre questo tempo
facendo girare le coscienze
e aprendo il cuore alla speranza.
Mi rendo conto che il tempo è prezioso
e non bisogna sprecarlo
nell’ arrecare dolore nel clamore
che smarrisce le menti
al desiderio del cambiamento.
@Grazia Denaro@
Ti cerco nell’onda
che erge, spumeggia
e s’abbatte sulla rena.
Ascolto il canto della risacca:
E’ il tuo respiro, la tua voce
che mi alita in volto
emanandomi la tua dolcezza.
Ti cerco in spazi di luce di grande splendore
e in cieli ardenti con cuore a te rivolto
che rinfranchino il mio petto
quando è colmo d’inquieto tremore.
T’immagino in un riflesso di cielo
che dona dolce estasi
rimandandomi il tuo volto
d’estrosa dolcezza che mi osserva con amore.
In quei momenti camminiamo insieme
ed io sento la tua mano nella mia
che mi accompagna
emanandomi i tuoi evanescenti tepori
di quando ti avevo vicina.
Tu eri la mia ricchezza interiore.
@Grazia Denaro@
Fu il calore delle sue mani
in quel giorno d’aprile
a farmi emergere
quel moto di tenerezza.
Era una delle poche volte
che l’incontravo
ma capii che la sua voce
catturava la mia anima
come la rete a strascico
cattura i pesci.
L’attesa di ogni nostro incontro
era carica di un’emozione
fino ad allora sconosciuta:
Desideravo la sua vicinanza,
un’occulta melodia
mi attraeva
in una danza indefinita.
Era come aggrapparsi
all’argine d’un fiume
per non essere trascinata via,
ma allo stesso tempo
desideravo dimorare
in quelle acque
ambendo il loro scorrere
sul mio corpo arreso.
@Grazia Denaro@
Quando il disgelo scioglie la neve
di lì a poco meraviglie affiorano:
piume e stormi in movimento
che si rispecchiano nella luce
del blu intenso
riflettendosi nelle iridi:
finestre aperte verso l’alto
che dipinge sali-scendi e gridi
a scorrere sul filo
donate da coro di musicanti
che ondeggiano
ad ogni solfeggio d’aria e di vento.
Rinascita di nuovi germogli
in un risveglio di natura,
sotto un cielo fissato al lampo
dell’intensa luce
impreziosita da miliardi di sfere
e dallo spirare dolce
di zefiro tra le messi
in musica dolcissima
e controcanto.
@Grazia Denaro@
In quelle notti silenziose
quando il sonno latita
ed i pensieri scorrono in un turbinio
affollando di confusione l’io
con calma cerco di tranquillizzarmi.
A volte per rassicurare me stessa
cerco una scala di suoni
che divengono carezza e sussurro del vento
che avviino ad un cammino di parole
dirette al cuore delle cose
che si desiderano chiarire.
E’ un arrovellarsi nel trovare la maniera
di cercare di dirimere il dissenso
riproponendo ogni giorno l’eco di un canto
con frecce scoccate dall’arco di cupido
che smuova l’intransigenza
ed alimenti il sentimento
in modo da toccare la radice
di colui a cui sempre porgo la mano
quando viene a cingermi
di brama nella notte.
@Grazia Denaro@
Il cielo color cobalto
oggi si rispecchia nel mio petto.
Mi commuove
lo stuolo degli uccelli
che garruli si inseguono
in asimmetrici voli.
Ammiro i cirri
che nella volta si rincorrono
disegnando strane figure
parlando agli occhi,
carezzano il cuore.
Mi sento un amanuense
a riportare
questa luce che avvolge,
l’ambrato splendore
ampliando orizzonti
di largo respiro
infiammando emozioni
ad elevarmi lo spirito
che in palpiti mi lavora.
@Grazia Denaro@
Giunchiglie in fiore
i tuoi occhi mio Signore
nel delta del tuo cuore mi rifugio.
Gonfia è l’anima mia
per ciò che hai subito,
per le pene che hai patito
ma l’uomo ha rimosso
il tuo grande sacrificio.
La vita eterna c’hai donato
a discapito
del tuo preziosissimo sangue.
Sento una voce interiore
che mi guida in silenti passi
convergendomi verso te
mia radice!
La notte è chiusa.
Finalmente arriva l’alba
che avvolge e bacia il mio viso
come apostolo di luce.
@Grazia Denaro@
Dopo questo vissuto
incuneati nei confini del dolore,
abbracciati da un’ansia senza luce,
spero che quando tutto sarà finito
potremo vivere un tempo migliore.
Abbandonando la mestizia
c’incammineremo
adornati da spighe ed atomi felici
per sentieri che sfoceranno
in una valle di letizia
in cui la volta del cielo
sosterrà tutto l’azzurro
a dissolvere quelle tenebre
che ci hanno imbrigliato
tenendoci prigionieri
in questa nefanda
stagione della vita,
regalandoci, finalmente,
il sole e una gioia senza inganni
che gratifichi l’esistenza
sollevandola dagli affanni.
@Grazia Denaro
Sempre adorna del tuo riflesso
che incornicia la mia memoria viva
come lo è sempre la natura
in ogni stagione dell’anno:
ti dico che ciò che ci lega
fino alla vertigine
al di là delle parole pronunciate
che sono memoria dagli albori
di quando gli sguardi s’intrecciavano
esaltando fremiti e sorrisi,
ancora oggi i nostri aneliti si fondono
in misure di mare e cielo
rispecchiandosi in un riflesso
che ci attraversa e c’illumina
opposto all’invasione della notte
e all’abbandono delle cose.
Ambiamo all’unisono
la complicità del cielo e del suo azzurro
e non abbiamo mai amato le nuvole
con le loro distonie.
@Grazia Denaro@
Un tempo sospeso
nello spazio di giorni surreali
che aggrovigliano e rodono le menti.
La razionalità
ha fatto posto alla paura.
Improvvisamente
la nebbia cancella il cielo
azzerando il verde della primavera,
i suoi profumi e i sapori
di un tempo non lontano.
E queste brume
che ci avvolgono ogni dì
nell’ascoltare notizie alienanti
non danno requie né luce.
Si cerca l’orizzonte amato
che scompare
nascondendosi nella precarietà
del vivere giorno dopo giorno
mentre la speranza cede alla paura
della conta di chi non c’è più
e della pace smarrita.
Si piegano tutte le stelle
sotto il peso del pianto
nell’attonito silenzio.
@Grazia Denaro@
Gl’intensi profumi della zagara
mi accompagnavano dappertutto
in quelle aspre contrade,
tutto era eccessivo lì.
Il cielo d’uno splendore abbagliante,
il mare un’immensa distesa blu
che a seconda del vento
diveniva dolce o arrabbiato.
Ricordo l’isola
che nelle primavere
era un effluvio d’essenze
di zagare, gelsomini
bouganville ed oleandri.
Ma l’odore della zagara
era emergente:
– amarognolo e pungente –
a sottolineare una primavera
avanzata e rilucente…
si percepiva ovunque l’olezzo
dei giardini in fiore
gli alberi erano adornati
tra il verde delle foglie
dal bianco lucore
di grappoli di perle profumate
o di bianche stelle
che stagliavano l’aria
come candido miraggio.
Di fiori d’arancio
fu il mio bouquet da sposa.
Quei fiori nivei con il pistillo giallo
furono il corollario di un divenire
di grande felicità.
@Grazia Denaro@
Adesso
che sei lontano
precipito nelle ferite
dell’insonnia
a cui chiedo
se sia lo stesso per te.
Temo la quiete della casa
e il fragore cinetico
dei giorni dilatati
che conto freneticamente
affinché passino in fretta.
In questo marzo
che annuncia disgelo
e ridesta con il sole
non c’è musica
che mi accompagni
e silente è il tempo
per la mia anima.
@Grazia Denaro@
Fulgida luce
abbraccia il giorno
mentre un vento lieve
disperde nuvole leggere.
Osservo dalla finestra
strade deserte
avviluppate in un’aura silente
in cui aleggia profonda tristezza.
Fuori tutto appare come prima
ma è un tempo crudele
che rende ogni giorno gusci vuoti
a noi costernati ed impotenti
avendoci abituati, non senza dolore
a tenere aperto l’uscio
alla prospettiva
che di giorno in giorno falcia vite
incappate in barriere crudeli
atte a succhiare linfa
creando vuoti d’affetti
e di fisicità.
@Grazia Denaro@
Dalle falesie il piangere del mare
ci sale fino agli occhi.
Un’altra alba di ferro consuma di dolore
come la roccia presa a pugni dal vento.
Sull’ara dei ricordi s’immolano i giorni
non vissuti per la fragilità
priva di umano supporto.
Se quest’acufene cessasse il tormento
di questa società alienata,
infingarda e degradata
di questi anni di vuoti a perdere,
di malattia sociale
si potrebbe tornare a respirare.
Ora anche il ferro e il fuoco urlano
annientando esseri umani senza pietà,
cancellando città
scavando il vuoto a chi è fuggito
dalla sopraffazione
e dall’orrore quotidiano.
@Grazia Denaro@
Ogni mattina:
tu luce, tu parole
emanate
con voce da zefiro brioso
che agita i germogli
in un profumo prelibato.
Arriva al mio pensiero
il tuo messaggio aereo
come una luce
che nasce nel candore
primordiale
ora che da lontano
misuro la distanza
della tua voce
e della tua parola
che tanto ambisce udire
la mia anima sempre fluttuante
al seguito della tua orbita
da cui respira quel soffio
che si chiama vita.
Grazia Denaro
Le nostre strade
non hanno più segreti.
Respiro e vivo
con la tua intensità
che si può trovare
sulle pagine dei giorni
segnati col segnalibro rosso.
A volte si pensa di andare in giro
per piccole storie,
incerte mete,
intimità provvisorie
e invece si trovano meraviglie
da gustare
come il sapore delle more
e ciliegie rosse d’assaporare.
Il sentire sul tuo corpo
l’odore del mondo intero
che si scuce
è una carezza che mi ritorna
in controluce.
@Grazia Denaro@
Buone vacanze a tutti!
non vorrei più uscire da questa
dimensione eppure basterebbe
come altre volte
stringere forte gli occhi e…
ma voglia non ne avevo – poi giocoforza
mi ritrovai quasi deluso nel mio letto
avevo lasciato un mare che era
una favola
un’immensa tavola
imbandita per i gabbiani a frotte
Ci sono giornate
che ti passano accanto
come monunenti antichi
con pezzi di mosaico ai piedi;
girando l’angolo è un’altra giornata
silenziosa, con dentro tutto
il bello e il brutto.
Le ricordo
e ogni tanto cade un pezzo
poi ritorna.
Non combineremo nulla
Non combineremo nulla. La vita
vuol dire soprattutto riposarsi dopo il lavoro cazzeggiando su internet e davanti alla tv.
Ogni tanto succede qualcosa che elettrizza l’esistenza e insieme la sprofonda nel lutto.
Non agitarti. Prima di dormire
pensa a certi paesi come l’Islanda, freddi, con l’acqua nera che scintilla.
Prima di dormire pensa alle montagne
dove passano tutta la notte
dentro il buio.
A volte la notte
si schiude al sogno
e della sua dolcezza il cuore nutre.
I sensi invade di dolce sentire…
sono visioni che l’essere nutrono
e l’incanto pervade a placare la sete
sono respiro stimolante
a saziare l’anima anelante.
Il tempo si ferma in un non tempo
che la vita pare rallentare
ma dona gioia e nutrimento
all’ego che l’accoglie
e l’abbraccia dolcemente.
La stessa lancia
che mi ha attraversato il corpo
senza danneggiarlo
ha raggiunto violentemente il tuo cuore
diventi la mia liberazione
e non più il mio rimorso
il tuo universo rifiuta la sofferenza
come un gigante si addormenta
sotto la luna piena
i pezzi si riattaccano
a poco a poco
con un battito d’ali
Voli via
Fuggo la mia disperazione
Ahimè, ti aggrappi alla tua sfiducia.
ornai con gli occhi
a carezzare il mare la mia terra
e lì rimasi – farfalla –
tra scogli e cielo sospeso cent’anni,
forse mille nell’istante d’abbandono.
Tornai così – fanciullo – a eterno latte,
alle meraviglie d’innocenza
ai giochi assaporati sulla sabbia.
La casamatta del primo nascondino,
le conchiglie, dono di Nettuno,
i gigli selvatici sulle aspre dune.
…
Sognai, chino alla terra, Dio implorando
un mondo sereno, pieno d’azzurro
universo di pace, senza guerra.
Dio rispose mostrandomi una croce,
magnifica, alta, conficcata nel cuore.
Tornai alla luce lieto, alla speranza.
.