Amorfo spleen

Amorfo spleen

Anima inquieta sempre.

La mia ansia arriva

fino alle curve del cielo

a chiedere quiete

per questo palpito Interiore

che mi tormenta

consegnandomi a giornate

di nuvole basse e scure

dominanti

su una volta invernale

a rendere il mio nido

opprimente

 accompagnando

il mio futile tentativo

d’attraversare indenne

i dì interminabili e statici

che vertono su insulsi pensieri

coperti d’arido silenzio

adagiato in una palude

di rotto respiro,

amorfo spleen

a congelarmi i denti.

Grazia Denaro

Ideologia malsana

Ideologia malsana

Nel dritto filo dell’esistenza

a volte

un groppo amaro si presenta.

Nessuna deroga viene data

alle sistematiche allusioni

divenute marchio e imposizioni.

Terrore e prevaricazioni

vengono caricate sull’individuo

che si vuole assoggettare

con prepotenza e bieca indifferenza.

In scuro cielo di tempesta

rimbombano tuoni assordanti

a sradicare atterrite vite

che con ferocia e crudeltà

vengono ferite.

Per molto tempo cruori e lacrime

pianse affranto il cielo,

ma non stese per lungo tempo

quel bieco velo.

Gelido vento, melmosa terra,

livido cielo, albe atterrite

in vagoni merci agnelli stipati,

povere bestie sacrificate…

all’ideologia malsana

d’agghiacciante annientamento

che di umano non ha avuto niente.

Grazia Denaro

La vita arde

La vita arde

La vita arde

anche quando il cuore è spezzato

dalle bufere che investono l’esistenza.

Il suo battito

cede all’incongruenza dell’essere,

fiume impazzito

scavalcante il metro armonico

della sensatezza.

Sono giorni inspiegabili

accesi e spenti

vissuti tra angoli di nere spire

in un mutismo di parole.

All’improvviso si sta nel buio

ignorando il tocco delle cose,

non si sente il gusto del pane e del vino,

non c’è più voglia di luce a primavera

né di profumi di rose tra i libri.

Si è nell’opaca corrente di un sogno:

un brutto sogno

che rimbalza tra i muri!

Ostinata ragione che unisce

l’alba al suo buio.

Grazia Denaro

Essere Inerme e disorientato

Essere Inerme e disorientato

Risposte scheggiate destabilizzano il paziente

ma come Sacro Dogma devono essere accettate,

il verdetto pronunciato l’animo gli ha prostrato.

Quesiti lambiccanti divengono ossessioni

per scelte sulla via giusta da seguire.

In grevi oscillazioni di speranze e paure

si dibatte la mente, crisalide sul muro

ad attuare la sua trasformazione.

Non sa se la sua stella

continuerà a brillare o cadere.

Chi di dovere dovrebbe supportarlo,

ma non ha l’umanità né la capacità

di sollevarlo dal pesante macigno

che grava pesantemente

sul suo essere inerme e disorientato.

Grazia Denaro

Risorgere

Giunchiglie in fiore

i tuoi occhi mio Signore

nel delta del tuo cuore mi rifugio.

 

Gonfia è l’anima mia

per ciò che hai subito,

per le pene che hai patito

ma l’uomo ha rimosso

il tuo grande sacrificio.

 

La vita eterna c’hai donato

a discapito

del tuo preziosissimo sangue.

Sento una voce interiore

che mi guida in silenti passi

convergendomi verso te

mia radice!

 

La notte è chiusa.

 

Finalmente arriva l’alba

che avvolge e bacia il mio viso

come apostolo di luce.

 

@Grazia Denaro@

Alla finestra osservo il buio

Fuori è notte
e le parole ristagnano
nel gelo delle cose
in un segreto che ancora avvolge
come onda su un campo alieno
che rischia l’implosione.

Ricerco la tua voce oltre il silenzio
ma muta mi rimbalza l’eco
oltre gli angoli della stanza.

L’inquietudine non fa ordine
nei disordinati pensieri
e non ridispone ai sogni della notte.

Vorrei riaverti negli abbracci
che riflettevano la luce delle stelle:
è fame di te, del nostro passato
questa muta preghiera
che parte dalle viscere.

E’ un grido smisurato
che tu non puoi udire
e neppure i tumulti
che mi agitano il petto

puoi recepire.

E intanto
sono alla finestra
ed osservo il buio…

@Grazia Denaro@

Colore di vita di Grazia Denaro

Sto qui che ti aspetto

in questo splendore

d’alba,

anche i gigli selvatici

appena sbocciati

accendono il loro lucore.

 

Sdraiata sulla rena

mi coglie il tuo odore,

mi regali un’occhiata,

una sillaba eccitata

e poi un abbraccio.

 

Sento il senso del bisogno

di sciogliere il dolore

che ci portiamo dietro

da qualche giorno.

 

Oggi l’universo è benigno

e rivela la sua estatica bellezza

inoltrando nell’anima

quel suono buono

insito in madre natura:

 

striature di luce

donati da cieli azzurri

attraversati da fruscii

e pigolii d’uccelli

che riaccendono colore alla vita.

@Grazia Denaro@

In compagnia del silenzio

 

Giorno d’inquietudine

che si acuisce ancora

quando va a dimora il sole

dietro al monte.

 

Sento una solitudine dilagante

anche se sulla superficie

indugia ancora un poco di chiarore.

Poi tutto cessa e si spegne

e rimango in compagnia del silenzio.

 

E’ sera

una delle tante sere

in cui il buio sembra inghiottirmi.

 

Per tentare di lenire le ferite dell’anima,

scrivo ricordi annodati alla mente

e speranze

che mi hanno accarezzato le ciglia

per poi lasciarmi svestita

dei loro colori abbaglianti,

lasciandomi solo il grigio di un sasso

che si assottiglia sfaldandosi

col peso degli anni.

@Grazia Denaro@

 

Grazia Denaro

Il nuovo sorgere della vita

 

La pallida luna stasera

mi accende luci lontane,

nostalgie di momenti svaniti.

 

Erano giornate vissute danzate

in incanti di luce

dentro stanze fulgenti

di palpitanti emozioni

di cui la mia anima era impregnata

dai tuoi fervidi sentimenti e gioiva.

 

Mi regalavi le stelle

di un cielo diamantato

blu e argento.

 

Ora solo strali di vento

m’abbattono

bloccandomi il respiro.

 

Vorrei  riprovare quei sospiri

che donandomi fremiti infiniti

mi regalavano

le dolci sfumature dell’aurora,

in cui tutto è puro, tutto è poesia

mentre i suoi colori iconografici

danno l’avvio

al nuovo sorgere della vita.

 

@Grazia Denaro@

A ritroso nel tempo

Fu in quell’ameno paese
nei meriggi di sole
che assaporai
quel dolce miele sciroccale
elargitomi da te con la grazia
e la foga del tuo giovane cuore
attraverso il cerchio infinito
di letto caldo delle tue braccia.

Mi tornano in mente
le pregnanti parole dell’amore:
incantevoli lemmi
dei tuoi passi acerbi
che m’introdussero entro terre
che non avevo esplorato mai
ma avida di conoscerle
ché mai spegnevano
il sole ai miei giorni.

Ricordo che in me
sotto una chiara luce
camminava
sempre solitaria
e tranquilla la felicità.

@Grazia Denaro@