Mare d’inverno

 
Questo mare d’inverno
 
mi riporta furore selvaggio
 
d’allora.
 
Onde altissime spandono
 
odore di salsedine
 
bruciando il volto
 
e facendo lacrimare gli occhi:
 
Mette il cuore in subbuglio
 
a risvegliare ricordi
 
d’un ieri latente.
 
 
Scendo veloce il sentiero
 
capelli al vento di mistral
 
mentre il mare urla
 
il suo richiamo,
 
una mano
 
prende il mio cuore
 
ardendomi dentro.
 
Risento una stretta
 
un caldo sorriso
 
un bacio lieve
 
cullato dalla voce
 
cavalcante delle onde.
 
 
Quell’arcana empatia
 
ci catturò
 
in un breve momento
 
ma come sortilegio sbiadì
 
piano piano tra le nebbie
 
del tempo.
 
 
Solo un lieve mormorio
 
rimane adesso
 
disperso dal vento.
 
 
@Grazia Denaro@

Nell’attesa di un verdetto

Solo il mattino
 
si sveste davanti a me,
 
la sua veste mi ricorda
 
il cammino da fare
 
tra scommesse e soluzioni
 
di pensieri alla rinfusa
 
che vagano
 
nella landa della mente
 
impazzendo
 
come le foglie del ciliegio
 
alla finestra.
 
 
Uccelli neri
 
mi piombano addosso
 
con il loro canto lacerante
 
e angoscioso.
 
 
Saranno enigmi da decifrare
 
per i giorni a venire?
 
 
Non so…
 
 
pensieri scuri scorrono
 
nell’arco dei miei giorni
 
incagliati nell’attesa
 
di un verdetto.
 
 
@Grazia Denaro@

Notti asfittiche e illuni

 
Notti asfittiche e illuni
 
mi tengono per mano
 
alitando pensieri
 
che inquietano il mio io.
 
Tra le pieghe dei giorni
 
non so se ci saranno ombre
 
che intesseranno eventi
 
per ora sopiti.
 
 
Duro sarà il risveglio
 
nel camminare tra strade
 
lastricate di sassi appuntiti.
 
Non sarà più lo stesso
 
se incomberà luce obliqua
 
che potrebbe dare l’avvio
 
ad un tramonto fosco e tempestoso
 
attirandomi nel suo vortice oscuro.
 
 
Vorrei potermi risvegliare ancora
 
in quei mattini rosati e colmi di letizia
 
in cui il mio tempo
 
apriva le porte all’oro dei giorni.
 
 
@Grazia Denaro@

Un manto di miserie

 
Stamane
 
il giorno s’annuncia esausto
 
nella sua cadenza silenziosa.
 
 
Ascolto gli urli del vento
 
che sono lamenti rivolti
 
al sole sbiadito
 
osservo le tende che sbattono ribelli
 
nella stanza
 
e un’eco mi rimbalza dentro l’anima
 
facendomi lacrimare gli occhi.
 
 
Ormai non credo più al ricamo perfetto:
 
I punti non attecchiscono con simmetria
 
rendendolo sgraziato.
 
 
Da tempo non regge
 
la chimera dell’esistenza condivisa,
 
possiamo alzare i calici
 
che avviino alla scissione
 
anche se ciò accende quell’afflizione
 
acuta e trascinante che avvolgerà
 
i miei giorni amorfi e avulsi di letizia
 
giacché anche le coperte della notte
 
abbracciano da tempo un manto di miserie.
 
 
@Grazia Denaro@

Vorrei essere foglia e volteggiare leggera nell’aria

 
Fuori è esplosa la primavera,
 
il variegato verde
 
degli alberi e dell’erba
 
splende come smeraldo cangiante.
 
 
Io in questo luogo
 
in cui mi sento prigioniera
 
dietro i vetri di queste grandi finestre
 
guardo con malinconia
 
che la vita fuori scorre
 
rigenerandosi rigogliosa e libera
 
senza sfiorarmi.
 
 
Il sole astro del cielo
 
gioca con i colori della natura
 
facendola risplendere
 
mentre un venticello gentile
 
accarezza le foglie degli alberi.
 
 
Vorrei essere foglia
 
e nell’aria danzare leggera
 
esente da questa zavorra
 
che m’opprime il petto
 
inibendomi l’abbraccio vitale
 
a cui anela il mio io smarrito,
 
piccola cellula dell’universo
 
gravata da eventi bui da vagliare
 
azzeranti la mia serenità.
 
 
@Grazia Denaro@

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Gioielli Rubati 236: Giancarmine Fiume – Grazia Denaro – Gianruggero Manzoni – Felice Serino – Valeria Bianchi Mian – Chand – Silviatico – Achille Schiavone.

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Scendono, dalla Santissima,
in fila indiana gli spari
e costellazioni di buchi neri
migrano nella tua sclera urticante
al bramire del climatizzatore
ancora in garanzia.
C’è una salamandra
nella plafoniera smerigliata
e la tua cavigliera gettata
addensa lacerti di una rabbia
centripeta.
Nella mutezza delle ombre
il tuo reggiseno diviene
polena della mia desolazione.
.
di Giancarmine Fiume, qui:
https://intonazioniconseguenti.com/2023/02/04/reliquiario-carnale-di-giancarmine-fiume/
.
*
.
Tenebra
.
Angoscia m’opprime
gettando sguardo
all’orizzonte di tenebra
foriero di paura
e di sangue che scorre sottopelle,
induce affanno alle vene
strozzando l’altro corpo
che dentro al petto vive.

.

M’accosto:
sento che batte
forse bussa per uscire
a vedere se ciò che lo circonda
valga davvero tutta la pena
della sua clausura.
.
di Grazia Denaro, qui:
https://graziadenaro.wordpress.com/2023/02/06/tenebra/
.
*
.
A volte fummo madreperle
spinte dalle onde sulla rena
che la bassa marea
consegnò nelle mani
di un bambino giocoso,
ma fummo anche viole
appena sbocciate in fiore
poi soffocate
dal piede adulto
dell’apatia.
.
di Gian Ruggero Manzoni (1981), qui:
https://www.facebook.com/gianruggeromanzoni
.
*
.
Dammi cuore (preghiera)
.
dammi ancora tempo
tempo per sognare
altre vite
tempo per
arcobaleni e luce e voli
.
e che io fedele sia
alla verità
.
alla fine
dei giorni che non debba
vergognarmi di me
.
dammi altro tempo – dammi
dolore
per gli ultimi
dammi cuore per gli ultimi
.
di Felice Serino, qui:
https://questallumaredanima.wordpress.com/2023/02/06/dammi-cuore-preghiera-2/
.
*
.
I figli
.
Quando crescono i figli
rapidi
come treni in corsa
come un’astronave –
quanto passano in fretta
i piccoli
per un morso di carne
per un’influenza –
sono tronchi d’abete
larici
dimenticano le ferite
emergono
dal cerchio magico
di madri sangue.
Brace.
.
di Valeria Bianchi Mian, qui:
https://alfredorienzi.wordpress.com/2023/02/08/trittico-familiare-di-valeria-bianchi-mian-inediti/?fbclid=IwAR1VK_2T2fZHvqIyACu-mHUfy9mq-4nzh3PGzaoDV1BiuSrVz7z0qYqtFlE
.
*
.
In stato d’assedio
.
Oxcarbazepina omne in die.
.
Ti sei liberata da un sogno e hai detto:
Sono andata dove va l’edera in inverno,
e per lo stesso motivo.
.
Il mio corpo trova specchi e ride di me,
una curva accennata che sega la spina dorsale,
il deserto attorno alle anche,
una giungla nelle mie tonsille.
Il mio sangue un mantello rosso, mai indossato là fuori.
.

.. already am, always was, and I still have time to be…

.
di Chand, qui:
https://chand13.wordpress.com/2023/02/02/in-stato-dassedio/
.
*
.
Dal nulla al punto
.
“Un verso di passaggio si è talvolta:
dal nulla al punto soltanto una frase, 
a volte lasciata cadere così, 
come per caso una carta dal mazzo.” 
Questo mi cantava voce sincera
dal pozzo fondo verità nascosta. 
Prima che l’azzittisse aurora in cielo
ricacciandola rauca in arsa gola. 
… ma quanto vorrei che avesse detto altro:
d’oltre quel punto, d’universo in ombra, 
ove delle carte si fondono i semi
e del passaggio si scopre l’imbocco!
.
di silviatico, qui:
https://sempreadelantando.wordpress.com/2023/02/09/dal-nulla-al-punto/
.
*
.
Il Pagliaccio
.

Nel circo della vita
c’è una maschera
che mi calza quasi a pelle.

Mi vesto da pagliaccio
faccio lo scemo
per far ridere la gente.

Non mi piace fare l’acrobata
e neanche il domatore di bestie.
Trucchi di magia non conosco
non possiedo cilindri
non possiedo bacchette.

Tra il chiaro e lo scuro
le luci mi aiutano
a nascondermi fra la gente.
Finito lo spettacolo, vado
tolgo la maschera e respiro.

Davanti allo specchio mi strucco
pian piano mi guardo bene in faccia
e curiosamente rido di me stesso.
Sotto il trucco, sul mio viso
strane forme si delineano.

Hanno il nome del dolore
che non posso gridare.

Sono il simbolo delle gioie
che non posso provare.

Sono i segni che questa maschera
mi lascia e alla quale
non posso rinunciare.

Sono un pagliaccio
perché rido per non piangere.

.
di Achille Schiavone, qui:
https://achilleschiavone.wordpress.com/2022/01/08/il-pagliaccio/

L’estate del nostro sentimento

Amo i tuoi occhi
 
come i ridenti boschetti
 
e il ciarliero rivo che lì scorre
 
e s’increspa.
 
 
Amo il baluginare
 
delle tue nere pupille
 
che quando mi guardano
 
con quegli occhi ardenti
 
m’accendono il fuoco in petto.
 
 
Amo il tuo scherzare sorridente
 
che è un tripudio ameno di dolcezze
 
del nostro amore nascente.
 
Come un manto protettivo
 
m’avvolge la tua ombra
 
che mi stringe di fresco e prezioso
 
abbraccio d’amore
 
nel ridondante
 
canto degli uccelli in volo,
 
nel verde della natura,
 
in uno splendente cielo azzurro
 
accarezzato da grappoli di cirri
 
che si muovono lentamente
 
a determinare deliziose figure
 
che annunciano l’addivenire
 
dell’estate del nostro sentimento.
 
 
@Grazia Denaro@

Vita

 

Il sorgere dell’alba

accende il tuo smagliante sorriso

riverberante come luccicante mare

in un giorno d’estate

emanante effluvi profumati

dalle sue onde

con cui lambisce la rena

in un impetuoso

abbraccio avvolgente.

 

Così tu vita rispunti

ad ogni sorgere del sole:

sorridendo, accarezzando,

proteggendo e consolando

il dolore e l’essenza di ogni essere

socchiudendo il tuo uscio

di madre amorevole

o nido protettore

per tutte le stagioni

accompagnandoci amorosa

nell’incedere vitale

del recondito volo del tempo

aiutandoci nella ricerca

di quella serenità/felicità

cui ogni essere umano

ambisce trovare.

 

@Grazia Denaro@

Il tuo amore

 
Non finirò mai di scrivere di te
 
non finirò di cantare
 
alla mia anima
 
quello che c’è stato 
 
di estatico tra noi:
 
la tua bellezza,
 
la tua dolcezza levigata
 
e chiara senza spine
 
scevra di nuvole e di vento.
 
 
Hai vissuto nel cerchio
 
del tuo tempo
 
tenendoci riuniti e avvinti
 
dal tuo affetto lungimirante
 
accendendo uragani d’emozioni
 
scaturiti dal tuo giardino fatato.
 
 
Sei stata come il mare
 
che con le sue onde
 
di perenne madre
 
carezza ripetutamente la battigia
 
assecondando
 
i nostri desideri più ambiti
 
in questo celeste pianeta:
 
il tuo amore – il nostro respirare…
 
 
@Grazia Denaro@

Tenebra

 
Angoscia m’opprime
 
gettando sguardo
 
all’orizzonte di tenebra
 
foriero di paura
 
e di sangue che scorre sottopelle,
 
induce affanno alle vene
 
strozzando l’altro corpo
 
che dentro al petto vive.
 
 
M’accosto:
 
sento che batte
 
forse bussa per uscire
 
a vedere se ciò che lo circonda
 
valga davvero tutta la pena
 
della sua clausura.
 
 
@Grazia Denaro@