Il coraggio dell’avvio

Scende il sole ad occidente

e la stella della sera già s’accende.

Tace l’uccello nel suo nido,

ed io cercare dovrò il mio.

La luna come un fiore

sta nell’eccelsa pergola celeste

mentre io silenziosamente

porgo il mio volto alla notte.

Soffici nuvole galleggiano in cielo

a ricordarmi che sulla mia vita

è sceso un velo.

Adesso col buio arriverà la brina

e m’inonderà il viso e i capelli

come a purificare i miei nefasti pensieri…

ho uno staffile dentro al petto

che mi procura una ferita a ogni respiro.

Sospiro di dolore ma il tempo passa

e piano piano mi sprofonda nell’abisso.

Sarà domani il giorno decisivo

in cui dovrò trovare il coraggio dell’avvio.

Grazia Denaro

Il sogno

il sogno avvolge l’animo

in queste notti di stanchezza e tedio.

La musica armoniosa dal piano

accarezza il profondo lenendo l’io:

_Bellissime persone_

presenti in un grande salone

splendente di luci

languidamente danzano radiose.

 Tutto ciò cancella preoccupazioni

che pesano dal profondo.

Attesa comunicazione

da poter scansare,

ma determinati problemi

non si possono depennare.

Ci si trova in un limbo

che a breve si dovrà lasciare

andando dinanzi a un’autorità

che deciderà il da farsi

su problemi caustici da risolvere.

Per fortuna c’è  il sogno 

che ogni notte

riesce a lenire in parte

quei reconditi timori.

Grazia Denaro

Questa moria che non s’arrende

Nella mia vita

ho conosciuto la speranza

e il timore: le due volte dell’incerto futuro.

Ho conosciuto il desiderio dei sogni

ed alcuni li ho potuti realizzare.

Ho ammirato con i miei occhi

le meraviglie del creato:

la luna, le stelle lucenti

come tremule fiammelle.

Ho sentito l’odore della terra

gravida d’acqua

dopo un forte temporale

pregna di parto e di poesia

mentre il vento elevava i suoi profumi

e gli arcani canti da ogni dove

introiettando emozioni a iosa

nell’anima speranzosa ché il domani

possa lenire la nostra angoscia

di questa moria di persone

aggredite da un male

che non s’arrende

a una decomposizione

senza via di scampo dei nostri cari

che lasciano la vita in breve tempo.

Grazia Denaro

Il Linguaggio del sentimento

Seducevi la mia vita

col tuo respiro

e lei di rimando seduceva te

perché tutto l’universo

diventava più vitale per noi due.

Eri sempre presente

nei miei pensieri:

percepivo il tuo coraggio.

La forza e la tua gioia di vivere

erano la rugiada sulle stelle,

e tutti colori del cielo che io assimilavo

in ogni loro sfumatura.

Quando incontravo il tuo sguardo

era come se leggessi dentro la tua anima.

Ritornano i ricordi incantati

del nostro viaggiare in simbiosi,

abbagliati dal sole e col sorriso sulle labbra

per il giubilo di essere vicini.

Ma il passare del tempo

spesso cambia i pensieri e i desideri:

atrofizzando le bocche

chiudendole al linguaggio

del sentimento

Grazia Denaro

Il sogno gioioso

Carezzami come sai fare tu
avvolgendomi

nel sogno gioioso
che ridesta i miei mattini.


Prendi le mie mani
dischiuse e leggere,
carezza ogni confine,
ogni mia aspettativa
e accendimi la primavera
con i suoi profumi

e i suoi colori.


Silenzia la mia bocca
con i tuoi caldi baci
alimentando

ogni più piccola fiamma
tra le pieghe delle mie labbra
vestite a festa dalla tua vicinanza.

Nutri la tua fame d’amore
e nel contempo

disseta il mio cuore

che fiorisce

in quest’aura prodigiosa

di giornate luminose

dense dei nostri sorrisi

Grazia Denaro

Arida cenere

Aleggia attorno a noi

nella nebbia

il silenzio questa sera.

Non si posa più sguardo su orizzonte

né accede contro lo scoglio

come abbraccio d’innamorato,

né schiuma accarezza la rena

come per sentirla parte di sé.

Si è dissolto quel sogno

che avevamo fatto nostro

condiviso simbioticamente

attraverso i profumi  stuzzicanti

che ci allettavano

gli intenti e il sentimento

che cominciava ad aleggiare

nei nostri petti.

Ciò che di vero abbiamo respirato

è stata solo arida cenere

che ha inaridito anche me.

Grazia Denaro

L’alone del tuo sorriso

Nella notte insonne

La mente vaga su emozioni

Dolorose e  imperiture

chè  adagiate su uno scenario

di ricordi indelebili.

Un letto immacolato

Contiene l’esausto corpo

Delle tue ultime lucenti ore

Ma alimenti coraggio

Con lo sguardo

A noi che come statue

Ti osserviamo disperati

E con soffici parole di conforto

In un lieve bisbigliare

Il tuo respiro da oscuri transiti

Vorremmo a forza trattenere

nel’ aura  dell’attonita stanza

prolungando questo tempo di stasi

sapendo che ogni ora che score.

Quando

Un pulviscolo d’universo

avvolge  l’aria immota

trasportandoci

fuori dal tempo reale uno  specchio viene  accostato

al tuo candito viso che con sgomento non riflette più

l’alone del tuo sorriso.

Grazia Denaro

Aleggia attorno a noi

nella nebbia

il silenzio questa sera.

Non si posa più sguardo su orizzonte

né accede contro lo scoglio

come abbraccio d’innamorato,

né schiuma accarezza la rena

come per sentirla parte di sé.

Si è dissolto quel sogno

che avevamo fatto nostro

condiviso simbioticamente

attraverso i profumi  stuzzicanti

che ci allettavano

gli intenti e il sentimento

che cominciava ad aleggiare

nei nostri petti.

Ciò che di vero abbiamo respirato

è stata solo arida cenere

che ha inaridito anche me.

Grazia Denaro

L’architrave della vita

Nei miei attimi ripetitivi

d’immagine – pensiero

ci sei sempre tu.

Tu sei l’architrave della mia vita

a cui mi sorreggo

quando una ventosa primavera

solletica il settore dell’anima.

Mi basta osservare i tuoi occhi

che spaziano tutt’intorno

col loro colore di cielo

e il cristallo del mio giorno

s’accende donandomi approdo

a sedare qualche mio cruccio

che mi sovverte l’animo.

Sei tu che emani l’alito

ché il filo conduttore

dell’esistenza non si spezzi mai,

sei sempre tu a manovrare

e ad oleare gli ingranaggi

ché non si ossidino mai.

           Tu sei la mia forza deliziosa                                   

perché petalo a petalo

doni quella concretezza

diversa ed essenziale

ai nostri respiri.

 @Grazia Denaro @

Polpacci insonni

Stanotte i polpacci insonni

non trovano riposo

e sciolgono le mappe avvolte dalle nubi

dei miei tormenti.

Risalgono crinali ripidi e scoscesi

paradigma di montagne russe impazzite

a tenermi in bilico priva d’equilibrio

rischiando di cadere.

Chiedo aiuto

ma nessuno mi risponde,

alzo gli occhi al cielo illuminato

da una luna corrusca

che mi osserva vicina e rilucente

tenendomi abbagliata e prigioniera

col potere dei suoi riflessi acuti,

cercando di schermarmi da quella malia

rivolgo il pensiero alle mie radici

a cui potermi ancorare con forza

annaspando in un convulso scivolare

che mi disorienta e mi sfianca.

Grazia Denaro